Top SEO Women 2012: un’italiana in concorso

Per me è una tavanata di proporzioni siderali.

Chiara Marsella

Chiara è anche abbastanza caruccia

Espresso con chiarezza il mio parere, vi invito a dare un’occhiata al Top SEO Women 2012, l’iniziativa annuale per eleggere le professioniste SEO dell’anno. Vi segnalo la presenza dell’unica italiana in graduatoria: Chiara Marsella.

Ho lavorato con Chiara in Sems ed è una delle poche persone con le quali ho mantenuto una profonda amicizia anche dopo la parentesi lavorativa.

Le votazioni per Top SEO Women 2012 sono già aperte e basta un click per votare la vostra SEO preferita.

Il concorso è un po’ strano, non ho capito bene secondo quali parametri bisognerebbe concedere il proprio voto all’una o all’altra persona, ma se vi fidate del sottoscritto potete esprimere la vostra preferenza per Chiara, certi di segnalare una SEO competente ed una bravissima persona.

Votate qui e vinca la SEO migliore. O la più popolare. O chessò. whateva

Whatsup 0.3: le query degli utenti in mappa mentale

La versione 0.3 di Whatsup permette di esportare automaticamente i dati in formato Freemind. Se non sapete che cosa è Whatsup, allora vi invito a dare un’occhiata agli articoli dedicati a Whatsup.

Forse il risultato visuale non sarà figo come quello ottenibile esportando i dati in formato XMind, tuttavia ho scelto il formato Freemind per le seguenti buone ragioni:

  • E’ più facile da creare, perché si tratta di un semplice ed essenziale file XML. Il formato XMind è invece più complesso, in quanto un file è in realtà un archivio zip contenente directory, thumbnail e più di un file XML.
  • Per Freemind esiste un applet Java che consente di mostrare via browser una mappa in tale formato. In questo modo sarà possibile mostrare la mappa delle query degli utenti direttamente sul pannello di controllo di Whatsup.
  • E’ un formato importabile in XMind, se proprio si desidera conferire figosità estetica alla mappa creata.

Per mostrarvi il risultato finale, segue una mappa delle query estratte ieri, sia in formato Freemind che in formato XMind. Le keyphrase in neretto sono quelle considerate più “hot” nel momento dell’estrazione.

E a proposito di questo stramaledetto neretto, sappiate che è ciò che ha fatto slittare di molto la presentazione di Whatsup 0.3, pronto da tempo ma fino a ieri privo di un sistema di assegnazione di attributi alle keyphrase, che adesso invece c’è.

Formato Freemind

Mappa mentale in formato Freemind

Importazione in XMind

Il file Freemind importato in XMind

Il giornalismo SEM in Italia: inesistente?

Come spiegavo nell’articolo della scorsa settimana, SEO Quotidiano doveva essere nelle mie intenzioni un progetto di solo un paio d’ore, per vedere che cosa riuscivo ad ottenere in quel poco tempo.

SEO QuotidianoLe cose non sono andate come mi attendevo: un po’ perché sono nate tante richieste sull’aggiunta di nuove caratteristiche al servizio, un po’ perché quella ciofeca di PostRank ha smesso di aggiornare il feed dal quale mi approvvigionavo, costringendomi a investire tante nuove ore per sviluppare delle routine che si interfacciano direttamente con la API del servizio.

In conseguenza di ciò e del nervosismo maturato per aver perso un’intera domenica, non nutro particolare simpatia per questo progetto, anche se ha riscosso interesse. Tuttavia mi ha dato modo di osservare diverse cose sulla produzione di articoli SEO/SEM di lingua italiana.

La quantità di articoli SEO in Italia

SEO Quotidiano fa fatica ad aggiornare la colonna degli articoli in italiano. Il problema è che la quantità di notizie in italiano è talmente bassa che selezionando gli ultimi 15 post del settore c’è il rischio che il quindicesimo risalga a molti giorni addietro.

In altre parole, e prescindendo per il momento dagli aspetti qualitativi, il problema principale è la carenza di fonti SEO italiane.

Ho anche avuto difficoltà a cercare fonti non-SEO ma che saltuariamente producono articoli SEO taggandoli in tal senso e mettendo a disposizione i feed per specifici tag. Per questa ragione, non mi è stato possibile individuare nemmeno coloro che di SEO parlano una volta ogni tanto, magari per segnalare novità importanti del settore.

La varietà di articoli SEO in Italia

Qui il fenomeno è tipico di tutti i settori: a creare articoli nuovi ed originali sono in pochi, tutti gli altri si limitano a fare report di notizie che arrivano dall’estero.

Entrambe le tipologie di articoli possono essere di qualità ma le novità estere riportate sono solo le principali e quindi capita che tra le notizie in italiano di SEO Quotidiano vi siano due o tre articoli che riportano la stessa novità.

Questo fenomeno avviene molto meno frequentemente nella colonna delle news in inglese, perché la varietà di argomenti trattati è estremamente più ampia e SEO Quotidiano riesce a fornire al lettore sia le novità più importanti sia gli articoli dedicati a notizie secondarie ma comunque interessanti.

La qualità di articoli SEO in Italia

La percezione di qualità è soggettiva, tuttavia io ritengo che la qualità degli articoli italiani sia alta, in particolare quella degli articoli che vengono scritti sulla base di un’idea originale o di una considerazione intelligente. Ma anche gli articoli che riprendono news dall’estero sono solitamente gestiti con cura da chi se ne occupa.

Un business mancato per gli italiani?

Mi è stato fatto giustamente notare da Fabrizio Ventre che i SEO non hanno molto tempo per scrivere articoli, visto che fanno il lavoro di SEO.

Le ragioni per le quali all’estero ci riescono e qui non ci riusciamo sono a mio giudizio almeno due:

  • chi all’estero scrive di search marketing e di motori di ricerca non necessariamente fa il SEO di professione, magari di mestiere fa proprio il blogger del settore
  • in Italia il modello è meno replicabile per una questione di volumi inferiori, come mi faceva notare Cesarino Morellato

Io ci aggiungo anche: in italia forse manca l’interesse a farne un business o una professione.

Sulla replicabilità del modello di SEM blogging in Italia, ci sono due aspetti che vorrei evidenziare. Il primo è che l’interesse nel settore da parte di aziende e professionisti è destinato a crescere, sopratutto tenendo conto dell’ampliamento di temi che il search marketing sta vivendo a seguito del fenomeno social.

Come detto altrove, magari si fa fatica a chiamarlo ancora “SEO” ma è indubbio che di fermento ce n’è tanto e che, da quello che osservo personalmente e attraverso l’esperienza di amici e colleghi, la richiesta di servizi SEM da parte delle aziende non accenna a diminuire, anzi…

Il secondo aspetto riguarda l’alimentazione del mercato: se da un lato è vero che esiste una crescita fisiologica, questo non significa che la velocità di crescita non possa essere incrementata investendo in marketing, eventi e facendo il possibile per raggiungere ed evangelizzare non solo coloro che conoscono già il settore ma sopratutto coloro che attendono ancora qualcuno in grado di instradarli nel search marketing.

I volumi ancora bassi dei quali ci lamentiamo, e che non giustificherebbero ancora un business fondato sul “giornalismo SEM”, sono in parte dovuti al fatto che gli investimenti di chi opera nel settore hanno solo l’obiettivo di portare benefici a sé, non al settore nel suo complesso, se non indirettamente. Per esempio, di “consorzi” o “associazioni” che potrebbero avere l’obiettivo di far conoscere di più (e bene) il search marketing all’aziende non c’è, nella pratica, alcuna ombra.

Il risultato di tutto ciò è che il giornalismo SEM viene visto in Italia come qualcosa da fare nel tempo libero; e se di tempo libero non ce n’è, pazienza.

E quindi, anche osservando quanto il progetto di Motoricerca.net abbia avuto vita lunga, chiedo da semplice utente a chi ne sa e capisce più di me: è davvero impossibile sperare in Italia nella crescita di un giornalismo specializzato in questo settore? Come sono messi, a confronto, altri settori come quello del social marketing?

P.S.
E se avete fonti SEM interessanti da segnalare per SEO Quotidiano, basta dirlo! 🙂

Nuova risorsa SEO: SEO Quotidiano

SEO Quotidiano è un mio progetto/esperimento di due ore.

Home page di SEO QuotidianoSi tratta di un ulteriore tentativo per proporre nuovi modi per aggiornarsi sulle novità SEO, iniziato alcuni giorni fa proponendo un sistema basato su Google Reader e il plugin PostRank.

SEO Quotidiano però è diverso: non mira ad essere integrato con elementi e contesti sociali e vuole solo mettere in risalto le news più popolari della giornata e veicolarvi utenti. In linea con questo approccio old-style, il design della pagina è stato progettato in modo da richiamare l’impaginazione dei vecchi quotidiani cartacei.

SEO Quotidiano è un buon modo per iniziare la giornata SEO, magari facendo colazione e dando un’occhiata alle ultime news del settore. Ovviamente non lo propongo come una risorsa sostitutiva di quelle già usate per aggiornarsi ma come una risorsa selettiva, in grado di tirare fuori dal marasma solo il succo delle novità SEO.

Ho deciso di non pubblicare riferimenti espliciti alle fonti, in modo che le scelte di navigazione dei visitatori si basino esclusivamente su titoli e descrizione degli articoli citati. Content is King, no?

Ho attentamente progettato le cose per evitare che SEO Quotidiano si trasformasse in una risorsa sufficiente ad acquisire informazioni: desidero che gli utenti sfruttino la risorsa per individuare i contenuti, non trasformare SEO Quotidiano in un contenuto stesso. Per la stessa ragione, non troverete pulsanti social, sistemi di commenti o qualsiasi altro elemento che possa indurre il visitatore a trascorrere sul sito più tempo del necessario.

Le news proposte vengono ottenute partendo da feed, aggregandoli e filtrandone solo i contenuti più popolari, facendo uso di diversi servizi, software e risorse open source:

  • Yahoo! Pipes, per aggregare i feed
  • PostRank, per filtrarli in base alla popolarità dei post
  • SimplePie, per acquisire i feed finali
  • Google Web Fonts, per conferire alla pagina un design simile a quello di un vecchio giornale cartaceo

Il sistema non è perfetto, in particolare a causa di alcuni limiti di PostRank, però funziona e la pagina si aggiorna automaticamente più volte al giorno ospitando quelle news che hanno riscosso maggiore interesse tra gli utenti.

Avrei altre idee da implementare ed elementi da aggiungere per aumentare ulteriormente il look-&-feel di un vecchio quotidiano cartaceo. Tuttavia considero il progetto sostanzialmente completato e mi accontenterò di promuoverlo un po’ in giro ed osservare se in epoca “social” esistono ancora persone disposte ad usare un bookmark o ad affezionarsi ad una risorsa semplice e veloce con la quale iniziare la mattinata lavorativa. 🙂

SEO e down Aruba: conseguenze, contromisure e prevenzione

E’ di questa mattina la notizia che mezza Italia è down a causa di un “principio d’incendio” in Aruba.it.

PC in fiammeScrivo questo brevissimo post nel tentativo di riassumere quali sono le conseguenze SEO di un evente simile e che contromisure potrebbero essere prese per evitare danni in futuro.

Va da sé che la quantificazione dei danni subiti dal down di un sito è strettamente correlata alla necessità del sito di rimanere online: siti che vivono di pageview perdono denaro ogni singolo secondo che non sono online. Siti la cui sopravvivenza è meno legata alle pageview e alla presenza online costante, possono subire danni economici minori, anche se mai nulli.

Conseguenze SEO

Quando un sito è down, il motore di ricerca tenta e ritenta di collegarvisi più volte, nel tentativo di comprendere la durata e gravità del fenomeno. Questo è vero sopratutto per i motori che hanno un crawling esteso e attento, come Google.

Nel caso in cui il down di un sito duri poco (fino a qualche ora) le ripercussioni sulla visibilità del sito sono minori: il sito può in teoria scendere di posizione nelle SERP, ma in modo contenuto. A volte la posizione rimane invariata.

Nel caso in cui il down di un sito duri molto di più, da 24 ore in su, le ripercussioni si fanno più serie, non solo perché la discesa nelle SERP è maggiore ma anche perché i tempi di risalita dopo la riattivazione del sito possono essere più lenti.

A prescindere dalla durata del down (poche ore o qualche giorno) in tutti i casi che ho osservato negli anni, i siti web sono sempre ritornati alle posizioni originarie, anche se la velocità di riacquisizione delle posizioni può essere lenta: da qualche ora a qualche giorno.

Contromisure SEO

Nel caso in cui l’intero server sia down ed il web server non è in grado di erogare nemmeno una risposta HTTP del tipo 503 (Service unavailable), allora non c’è modo di informare gli spider dei motori del disservizio temporaneo attraverso quegli stessi server.

Se però i server DNS del sito sono gestiti da una struttura differente da quella che gestisce i server temporaneamente down, è allora possibile modificare i record DNS in modo da farli puntare ad un host diverso. Se sul nuovo host è presente una copia del sito, esso tornerà raggiungibile e gli spider dei motori se ne renderanno conto in tempi solitamente brevi.

Nello specifico caso odierno di Aruba, chi aveva presso di loro sia i server web sia i server DNS, si attacca al tram.

Prevenzione per il futuro

  • Usare gestori diversi per server DNS e server web
  • Individuare un host che offra un servizio di ridondanza dei dati, su reti e infrastrutture non dipendenti da un unico fornitore
  • Qualcuno di voi saprebbe segnalarne altre nei commenti al post?