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Aumentare il CTR sulle SERP usando titoli alternativi

Già da diversi anni si è persa corrispondenza tra i testi che i gestori dei siti inseriscono nel tag TITLE delle pagine web ed i testi che Google poi pubblica nelle SERP per titolare i risultati in elenco.

In passato e per molti anni Google e gli altri motori di ricerca si sono limitati a mostrare il testo trovato in tale tag; la corrispondenza era così rigida che webmaster e proprietari dei siti arrivarono a dedurre che quella riga di testo sulla SERP fosse uno spazio proprio, da gestire liberamente e attraverso il quale mostrare agli utenti dei motori ciò che preferivano.

Ovviamente si trattava di un’illusione: ogni spazio sulle SERP appartiene solo ed esclusivamente al motore di ricerca e non esistono accordi con i proprietari dei siti o standard da rispettare riguardo quali testi il motore deve o non deve pubblicare nei risultati delle ricerche.

Per tale ragione, quando Google iniziò a mostrare risultati intitolati con testi diversi da quelli estratti dai tag TITLE, nacque un po’ di malumore tra i proprietari dei siti che non gradivano il fatto che Google cambiasse i “loro” titoli.

In realtà la possibilità di mostrare sulle SERP titoli diversi a seconda dei contesti è solo positiva e può essere anche sfruttata dai proprietari dei siti per aumentare il CTR sui propri risultati.

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Lo strumento di monitoraggio SERP che manca

Mooolto tempo fa venne fuori un tool per SEO che comparava la SERP di una query su Google.com con la corrispondente SERP su Yahoo!.

Il tool permetteva di osservare visualmente quali risultati (si legga: siti web) osservati su Google apparivano anche su Yahoo! e viceversa. Pur non essendo di utilità pratica per il lavoro quotidiano dei SEO, era uno strumento simpatico per rendersi conto quanto i risultati dei due motori di ricerca differivano.

Uno degli aspetti interessanti era che era possibile osservare anche in che modo i siti comuni alle due SERP cambiavano posizione nei due motori: allego uno screenshot nel quale le linee tra due specifici punti permettono di rendersi conto quanto interi gruppi di siti su Google avanzavano o arretravano di posizione nella corrispondente SERP di Yahoo!.

Comparazione di una SERP di Yahoo! e la corrispondente di Google

Perché tiro fuori dal cappello questo vecchissimo tool? Perché all’epoca rimasi affascinato dalla modalità di visualizzazione scelta per dare evidenza delle differenze di posizione e perché credo che un approccio molto simile potrebbe essere usato per un tipo di tool di monitoraggio delle SERP che al momento non mi risulti esista e verrebbe estremamente utile ai SEO.

Di che sto cianciando

Tutti i tool di rank checking esistenti si focalizzano sul monitoraggio delle posizioni di uno specifico sito web e al massimo estendono le analisi ad un gruppo di altri siti web (es: competitor), che il SEO deve fornire. L’attenzione è comunque accentrata su un sito web principale.

Tuttavia non esiste un tool per il monitoraggio di una SERP in sé, che valuti come i siti cambiano di posizione nel tempo per una o più query a prescindere da quali siti popolano la SERP stessa.

A che cosa potrebbe servire un tool siffatto? A comprendere, di fronte a repentini cambiamenti di posizione di un sito, se un fenomeno è circoscritto al sito o se è esteso a diversi siti che sono soliti popolare le SERP.

Questo genere di informazione risolverebbe diversi tipici grattacapi dei SEO: di fronte ad un repentino cambiamento nel modo in cui Google o altri motori trattano il nostro sito abbiamo la tendenza a chiederci che cosa abbiamo fatto per scendere o salire di posizione o che cosa non abbiamo fatto e che avremmo dovuto fare.

Sono domande lecite, che però spesso non prendono in considerazione quando altri siti oltre al nostro hanno sperimentato fenomeni simili, potenzialmente indicatori di un tweak dell’algoritmo di ranking.

Chi è pratico di un settore e controlla frequentemente le SERP di riferimento possiede l’occhio abbastanza allenato per cogliere i movimenti dei competitor. In caso di repentini cambi di algoritmo i forum si riempiono inoltre di SEO e webmaster allarmati. Tuttavia non esiste uno strumento o un metodo che fornisca informazioni dettagliate, indici globali di cambiamento delle SERP o comodi sistemi di alert.

Io ritengo che uno strumento simile manchi alla tavolozza del pittore SEO e che grafici simili a quelli del tool che vi segnalavo ad inizio articolo potrebbero risultare davvero molto immediati per aiutarci a comprendere meglio i mutevoli comportamenti dei motori di ricerca…

…specie quando vengono preannunciati ed avremmo la possibilità di monitorare facilmente “il prima e il dopo”.

Qualcuno di voi accetta la sfida e me ne progetta uno? 😛